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10/06/2015 – Ridurre la pressione fiscale e incentivare l’acquisto di case nuove ad alta efficienza energetica. È la ricetta per una solida ripresa proposta dall’Associazione nazionale costruttori edili (ANCE) nel rapporto “Focus Casa” presentato ieri.
Se da una parte la domanda di mutui è tornata a crescere, grazie all’abbassamento dei tassi di interesse che in media si mantengono sotto il 3%, dall’altra le tasse scoraggiano l’acquisto.
Mutui e tasse sulla casa
Secondo la fotografia scattata dall’Ance, ad aprile 2015 le richieste di mutui alle banche sono aumentate del 72% rispetto all’anno precedente. Le compravendite sono aumentate del 3,6% dopo sette anni di calo perchè le banche hanno aumentato la quota finanziata per l’acquisto della casa, che è passata dal 55% al 61%.
La propensione all’acquisto è quindi più che raddoppiata, ma viene raffreddata dalle tasse sul possesso.
Come evidenziato nel rapporto, dal 2011 al 2014 la pressione fiscale sugli immobili è aumentata del 143,5%. Il gettito derivante dalle tasse sul possesso è passato da 9,8 miliardi per l’Ici nel 2011 a 24 miliardi nel 2014 per il pagamento di Imu e Tasi.
Case ad alta efficienza, detrazioni e detassazione
A detta dei costruttori edili, per uscire da questa spirale dovrebbe essere ridotta la pressione fiscale attraverso una serie di azioni:
– riduzione fino al 2018 della tassazione sull’acquisto di case nuove ad alta efficienza energetica;
– esenzione per tre anni da Imu, Tasi e Local Tax;
– introduzione di incentivi alla permuta di abitazioni usate con immobili più efficienti;
– stabilizzazione degli incentivi fiscali per il recupero delle abitazioni e per la riqualificazione energetica;
– configurazione della futura Local Tax come un’imposta unica, stabile per tre anni e integralmente destinata ai comuni per il finanziamento dei servizi, prevedendo l’esclusione dell’invenduto delle imprese di costruzione, cioè aree e fabbricati costruiti, o ristrutturati, per la successiva vendita.
Per raggiungere questi obiettivi, il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, ha affermato che “ci vuole un segnale netto di politica fiscale, ed un segnale forte di politica economica non più rinviabile, se non vogliamo perdere questo momento positivo macroeconomico ed agganciare la ripresa”.
Buzzetti si è detto comunque ottimista aggiungendo “c’è sensibilità governativa sul fare qualcosa nei campi dell`edilizia. Delrio dovrà decidere come ripartire il fondo coesione e sviluppo tra dissesto idrogeologico, scuole e città; qualche spinta positiva a breve me la aspetto”.